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mercoledì 3 febbraio 2016

Il Solo Luogo

Un cane resta seduto da solo e in silenzio. A chi importa davvero il suo sentire, il suo restare vigile in un ascolto febbrile ed incredulo? Questo randagio tace nel silenzio di una notte senza luna, di una notte senza tempo, senza una stella ad indicargli dove rivolgere lo sguardo. Il suo silenzio non è una resa, è un'attesa. Lo sguardo smarrito nel viaggio alla fine della notte più oscura. La notte che non finisce. La stessa notte in cui non troverà più le sue tracce e i suoi occhi vedranno lo stesso, da aperti e da chiusi e sarà polvere sopra l'inchiostro delle mie parole.
Nulla. Nulla è dovuto e nulla è da avere. Chiuderò allora la casa e il museo. Chiuderò la mia rosa in una teca ed io giacerò con lei. Ingialliremo come le pagine scritte e appassirò con lei senza rimorso alcuno, senza colpa o perdono. La spina nel fianco e nel cuore la certezza che quello sia per me il solo luogo in cui vivere o, senza rimpianti, morire. Il luogo dell'Amore. Dove scrivere e pensare si fondono in un unico verbo: essere. Il verbo che contiene il tutto: un flusso ininterrotto di emozioni, speranze, sogni ed illusioni, i cui brandelli si aggrappano, rampicanti, all'ultimo ramo, per non sprofondare nel gorgo beffardo lungo il corso del Tempo che scorre nella valle del Caos.