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giovedì 20 aprile 2017

Emozione

Si rinasce sempre, anche dopo la vita, nei pensieri degli altri. Spesso si vive anche soltanto e solamente nei pensieri degli altri. Si può lasciare traccia del nostro passaggio terreno in mille modi diversi. L’arte, in ogni sua forma, è il nostro testamento più autentico. Una vita senza arte è un albero privo di frutti. In quest’epoca sorda, anche i nostri frutti migliori cadono spesso al suolo senza che nessuno li colga. Dalle ceneri di una speranza bruciata può nascere una traccia, un colpo di pennello verso il futuro, verso l’empatia con la luce, il colore, il suono, il profumo, la parola, la forma. Tutto ciò che, racchiuso in un termine, può definirsi arte, passa attraverso un requisito essenziale: l’emozione. L'arte, in ogni sua forma, è il nostro testamento più autentico.




martedì 18 aprile 2017

The Kiss

Rivolgiti a me come quando le parole di tutti i libri di un'intera biblioteca non bastarono più. Porgi i tuoi occhi verso la mia sorpresa, con lo sguardo incendiato ed aperto a scaricare luce e felicità. Trasportali su quell'orbita che ci appartiene. Cogli quel respiro che è in me e che è in te e che, unito, ci fissa per sempre, ci pietrifica in quella stanza di questo strano museo per la durata di un attimo eterno, che ci descrive e ancora mi definisce. Io sono le tue parole. Tu sei le mie parole. Io sono il tuo respiro. Tu sei il mio respiro. Sei la parte più vera della mia anima, che trova l'altra parte di sé sulle tue labbra e in nessun altro luogo, in nessun'altra persona. Così siamo e saremo, dentro di me. Questo tempo è solo un subdolo inganno che ci confina nel canovaccio di un racconto che non smetterò di leggere e scrivere allo stesso tempo, perchè è ogni mia parola, ogni mio sguardo, ogni mia storia, ogni mio bacio. Con gli stessi occhi osserverò nascere il sole, oggi. La vita scorrerà altrove, ma non io. Io resterò lì. Per sempre in quel bacio.

(Il testamento del sole)


venerdì 14 aprile 2017

Questi giorni

Questi giorni di tormento, di torbido senso di frustrazione, di argine contro l'alluvione di mediocrità, di cattiveria, di stupidità, cercano un loro senso. Che significato può avere il battersi in un mattatoio di pecore impazzite che si credono salve perchè forse oggi non tocca a loro ma a qualcun altro? Il senso lo cerco nei miei valori, nel mio sentirmi funzionale a un tutto di cui sono solo un atomo, ma per il quale, se non ponessi al primo posto i miei valori, sarei solo un cancro. Io non lascio vincere la frustrazione. Io non mi rassegno al buio e al silenzio. Bisogna ricondurre tutto fuori di qui, fuori da questo labirinto di specchi dove la grandezza si amplifica solo nell'immagine e non nella materia di ciò che è riflesso, dove ci si definisce costruendo nemici in mancanza di idee. 
Le idee costano fatica e fantasia. Le idee necessitano di coerenza, condivisione e di empatia per emergere. Perchè l'idea funzionale al singolo o ai pochi non è mai un'idea giusta. 
Condivisione, trasparenza, confronto sono termini svalutati da un abuso formale che ne nasconde una mancanza sostanziale. Sono preferibili ai più le mistificazioni, i sotterfugi e i silenzi, utili al galleggiare su questo oceano che altro non è se non una pozzanghera scura che si va prosciugando giorno dopo giorno.
Io cerco di affermare i valori che sento presenti in noi, ma che oggi non hanno la forza di emergere, avviliti da una rassegnazione che dobbiamo lavarci via al più presto. La rassegnazione è funzionale alla sopraffazione di chi non vuole cambiare, di chi non vuole vedere la luce, perchè nel buio tutto si confonde e tutto sembra uguale. 
Questi giorni ci debbono far riflettere. Riflettere per creare, per fare luce, non per trovare alibi o strategie d'uscita.