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giovedì 4 agosto 2016

Viaggiare

Amo viaggiare tra i libri alla ricerca di un colore per la mia giornata. Amo viaggiare tra le parole alla ricerca di un'emozione che mi stupisca. Amo viaggiare con lo sguardo spalancato sul domani, su un progetto possibile, su un futuro che abbia luce e meraviglia. Amo viaggiare nella mente alla ricerca di un'idea che dia dignità al mio esistere. Amo viaggiare nella vita senza chiedere dove, ma cercando sempre di donare me stesso. Amo viaggiare lungo i nastri infiniti di asfalto, trasportato dalla musica che mi accompagna, mi solleva, mi sbatte in aria e mi riprende a terra. Amo viaggiare senza tanto bagaglio, perché gran parte dello spazio è già occupato da tutto ciò di cui non possiamo liberarci: il nostro passato, il nostro vissuto, la nostra memoria, le sette meraviglie che ciascuno nasconde e le cento finestre sull'inferno che ognuno vorrebbe sigillare.
Amo viaggiare, anche se ogni giorno, ogni viaggio, è sempre più duro e difficile, perché sempre più grande è il peso di ciò che debbo portare con me e perché quel peso non lo si può dividere, perché è tutto dentro.  Buon viaggio, dunque. Buon viaggio, ancora.




mercoledì 3 agosto 2016

Perché


Perché restare imprigionati in questa stazione affollata di pensieri in viaggio verso il nulla?
Perché quel cane continua ad abbaiare solitario alla notte oscura senza luna?
Perché ostinarsi ad ascoltare il silenzio come se stesse per svanire?
Perché sentire ogni sofferenza umana come se fosse propria?
Perché ogni giorno mi porta sempre più lontano da me?
Perché la luce oggi svela ogni dettaglio da dimenticare?
Perché cercare l'ombra nel deserto?
Perché dare tutto non basta?
Perché fingere e fingersi?
Perché perdersi?
Perché?

martedì 2 agosto 2016

Le Parole di Niccolò

Uscendo da Villa Torlonia domenica notte, respirando l'odore della terra ancora calda dopo un giorno torrido e una serata dove ho traspirato ogni scoria residua, ripensavo alle migliaia di parole che avevo ascoltato nelle canzoni di Niccolò Fabi e come fosse straordinario il fatto che in quella semplicità di termini potesse concentrarsi una tale quantità di concetti ed emozioni. Mi sono così catapultato sul web a cercare i testi che avevo ascoltato e ho ritrovato un fiume in piena di poesia, musicalità ed emozioni. Emozioni che sono contrasti e vanno oltre la musica e si trovano anche solo nelle parole usate, nelle combinazioni di termini lontani, nella capacità evocativa dello scrivere. Ascolto da giorni quella musica in macchina ed è stupendo sciogliersi nell'emozione di quelle parole e riscoprire anche la bellezza delle lacrime. Bisogna avere un rapporto fisico con le proprie emozioni. E Niccolò ha questo talento stupendo di mostrarsi permettendo a noi di vedere gli angoli nascosti dentro noi stessi. Un vero regalo. E allora continuano a ronzarmi in testa le parole di una canzone che non ho ascoltato domenica sera, ma è come se fosse stata lì tra le pietre di quella villa storica, a proiettare il cortometraggio di uno spicchio della mia vita.

In un paese antico
sotto un campanile
mentre aprile
ti consegna alla pelle
il primo sole

o dentro una stazione
mentre tra la folla
osservi le persone
cercare una destinazione

sei nel centro
ed ogni cosa sembra ti stia intorno
sei davanti
e tutto il resto è soltanto sfondo

sei l'unica cosa che è a colori
mentre il resto è in bianco e nero
l'unica cosa che rimane a fuoco
quando sono senza occhiali

("Nel Centro")


E allora penso alla mia scrittura e a quanto sia universale ed ancestrale il movente di chi cerca di creare qualcosa, di come la nostra anima pascoli pigramente nel campo del pensiero e del sentimento, sotto un cielo che cambia alla velocità delle nubi in Bretagna, sino al compimento creativo. Perché è vero: 

...Le più lunghe passeggiate
le più bianche nevicate e le parole che ti scrivo
non so dove le ho comprate
di sicuro le ho cercate senza nessuna fretta
perché l'argento sai si beve
ma l'oro si aspetta

("Il negozio di antiquariato")