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lunedì 18 marzo 2019

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Lunedì mattina. Marzo. Pioggia. Caos sulle strade e ingorghi nella mia mente. Gli anni si infilano nella nostra immobilità come i mezzi a due ruote nel traffico: ci passano attraverso e se ne vanno altrove. Dove pensa di andare tutta questa gente? Si infila in armature troppo pesanti per essere indossate, solo per combattere guerre perse in partenza. Basterebbe poco, basterebbe meno. 
I miei pensieri stridono in testa come il gesso su una lavagna ripulita. E quello che provo è l'assurda sensazione di un contemporaneo rumore e silenzio. Ma in questo silenzio non c'è la dovuta pace e in questo rumore non c'è alcuna risposta. Basterebbe poco, basterebbe meno.
Se solo ricercassimo un senso al nostro esistere senza confondere l'obbiettivo col mezzo per raggiungerlo. Sarebbe poco, eppure, sarebbe tutto.



mercoledì 6 marzo 2019

La Riva


La notte è fresca al di là di quanto dica la mia pelle e da oriente sale un chiarore lento e inarrestabile, guidato e trascinato da Venere, come la lanterna di chi esplora un cammino. Non sono in pace col mondo e nemmeno con me stesso, ma lascio che le parole mi invadano, come le acque della marea che salgono e ricoprono, lentamente, le mie rive. Arriva il giorno ed io lo guardo fisso negli occhi. Non è una sfida: è un gioco, le cui regole si cambiano in corsa e di cui si comprendono le meccaniche sempre troppo tardi. 
Voglio la mente libera e lo sguardo acceso. Voglio la sola moneta che non ci è consentito guadagnare ma soltanto spendere: il tempo di questa mia unica vita. 
Cammino lungo i marciapiedi che portano al mare. Voglio arrivare per tempo e non lasciare la sola possibilità di tracciare una linea su quella riva sabbiosa destinata ad una nuova alta marea. 


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