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sabato 30 aprile 2016

Memoria

C'è sempre un ricordo che ci aspetta nelle pieghe di un giorno. Una memoria che riemerge dalle nebbie dei tempi o la creta con cui modelliamo un nuovo oggetto che lanceremo nello spazio della nostra vita e che magari tornerà a galla dopo qualche era geologica.
Il rapporto con la memoria è sempre complicato e risulta tanto più difficile quanto più risultino irrisolti i conflitti con ciò che ci lasciamo alle spalle. 
Nulla è più doloroso di un ricordo che riapre le ferite di un vuoto, un momento felice svanito o l'assenza di qualcosa o qualcuno.
Nulla è più grande, nella vita, di avere la sensazione di costruire una stupenda futura memoria.


giovedì 28 aprile 2016

28041998

Non amo essere banale, perché il male è banale mentre il bene si disegna sul profilo migliore di ciascuno, quello che tanto spesso rimane celato dietro sguardi imperscrutabili e una apparente normalità mimetizzante. 
Ma ai miei occhi tu non sei mai normale, non sei mai uno tra tanti. Anche nella versione più ermetica sei trasparente alla mia lettura. Sei un io diverso, di cui intuisco ogni dolore, disagio ed emozione, ogni gioia, ogni illusione. Sei qualcuno a cui posso indicare il nord e le costellazioni in cielo, ma a cui non posso fornire risposte. Le vere risposte le troverai da solo quando starai cercando altro. E le scoprirai nascoste beffardamente dentro di te. Non ti chiedo di capirmi ora, perché capirai solo quando sarai costretto a farlo, quando ti chiederai davvero il perché delle cose.
Anch'io nella mia vita ho desiderato essere come gli altri. Anch'io talvolta ho sperato di essere più degli altri. Ma sono semplicemente me stesso e certo non meglio di tanti. 
L'augurio che ti faccio, oggi che la strada diventa sempre più tua, è di non desiderare mai di assomigliare a qualcuno, né di essere qualcosa di diverso da ciò che sei veramente. Non si può mentire a sé stessi. Non a lungo, almeno. E le somme sono implacabili. Talvolta devastanti.
Chi ti amerà davvero lo farà accettando i tuoi difetti e comprendendo le tue debolezze. Amerà i tuoi capelli spettinati, la maglietta stropicciata ed il muscolo molle. Lo capirai quando chi avrai di fronte avrà tutto da perdere, ma resterà lì per te. Difenditi da chi vorrà usarti e non permettere mai che la tua libertà diventi ostaggio di un sogno non tuo.
Ti ho portato troppo poco in spalla e non tanto per mano, ma non smetterò di accompagnarti certo oggi che incomincia la tua vita adulta. Lo farò sostenendo ogni tuo sogno con lo spirito critico che è nella mia natura, ma con l'amore che provo per tutto ciò che indissolubilmente è parte di me.
Probabilmente non sarò la tua guida, né di certo il tuo esempio, ma in me troverai sempre qualcuno che potrà dipingere il tuo cielo di stelle e cercare di rendere meno aspro il freddo delle notti.
Tu sei per me una delle password per accedere al Tutto. 
18 milioni di Auguri, dunque, e abbi rispetto di te.



domenica 24 aprile 2016

Patchwork

Tante volte ho preso le forbici e ritagliato un pezzetto di stoffa che ho aggiunto e cucito alla coperta che mi riscalda l'anima. Poche volte, anzi, pochissime, questi pezzi mi sono stati offerti. Questi regali sono stati i più preziosi. La nostra anima si protegge sotto questo abito di scena che ci pone davanti allo specchio come improvvisati arlecchini a cui dobbiamo cercare di restituire un sorriso. Ma anche nell'oscurità della nostra stanza segreta, la felicità è fatta di cento pezzi cuciti tra loro, sebbene provenienti da pianeti diversi. Quanti sono imprescindibili? Di certo quelli che nutrono i demoni che ospitiamo. Nessuno, da solo, basta a proteggerci, ma la sola mancanza di uno di essi ci espone al gelo dell'incompiutezza. Il gelo che si espande e ci attanaglia se non sappiamo tenere cucito insieme il tutto. E cosa li tiene uniti? L'Amore. Quello che emerge da alcuni di questi ritagli. Quello che abbiamo spogliato da ogni calcolo. Quello che ci conduce nella verità dello specchio. La nostra felicità è dunque una coperta fatta di stracci a ciascuno dei quali dobbiamo il massimo rispetto. Ma nulla è più prezioso del raggio di Luce che li tiene insieme. 




giovedì 21 aprile 2016

In volo

Ci sono vette irraggiungibili che consapevolmente accarezziamo con le nostre mani incredule ed altre che crescono all'orizzonte come la luna in cielo e con essa migrano verso nuovi orizzonti, come stormi di pensieri, verso nuove stagioni. Nuovi equilibri e certezze sulla forza da imprimere alla propria apertura alare aggiungono piacere al piacere del volo. Ci lanciamo nel vuoto azzurro per tuffarci ed immergerci poi nel mare cristallino verde su cui finiamo per giacere inermi, cullati da un sole orientale, crescente e inarrestabile.
Un volo imperfetto che descrive traiettorie celesti degne di una divina fertilità emotiva. 
Il giardino splende fiorito. La temperatura dell'aria è tiepida. Tutto ciò che desideri ti attende alla fine della paura.






venerdì 8 aprile 2016

Midnight Spleen.

Aprile mi soffia sul viso un respiro tiepido e leggero che racconta le belle stagioni a venire. Non tornerà più la mia estate. Non più la stessa, ma non mi volto indietro. Macino giorni come fossero il grano per una nuova farina di cui forse nessuno vorrà nutrirsi ma che resterà lì, a disposizione di chi vorrà cibarsene. Mi intossico di pensieri e mi ubriaco di solitudine per ritrovarmi unito alle stelle che osservano, divertite, il mio ennesimo travestimento. Mi guardano quasi sconsolate e con una punta di tenerezza. Sembro quasi vero, seduto davanti a una tastiera con un filtro spento sulle labbra ed il bianco lattice dello schermo che bagna i miei occhi stanchi. Non finirà questo capitolo. Non finirà mai. Lo farò uscire piano piano e ci addormenteremo così, uniti, io e le mie parole, io e le mie stelle, io e la mia Luna, alla fine della notte, accompagnati dall'ostinato abbaiare di un cane perduto nell'oscurità della notte.


giovedì 7 aprile 2016

Solitudini

Ma chi l'ha detto che la solitudine sia una condizione che ti attanaglia in uno spazio vuoto? Non ho mai pensato di essere solo per il semplice motivo di non avere nessuno con cui parlare di cose importanti. Così come non mi sento solo per il fatto che non c'è nessuno con me su questa terrazza buia mentre le luci della città vivono sotto, troppo lontane dal mio sentire. Non mi sento solo perchè l'odore di una sigaretta mi trasporta in un altro tempo che io ricordo felice. Si. Ho conosciuto la felicità e so misurarla, ma non mi basta saperlo. 
Questa è la solitudine che conosco.
È la condizione dello spirito in cui la speranza soccombe al ricordo. Quel ricordo che è un tatuaggio sull'anima da cui non si ritorna. Rimane. Non lo si guarda per tempo, alle volte per un lungo periodo di tempo, ma è sempre lì e non ti lascia più. Cambia il tuo modo di osservarlo. Cambia il modo di osservarti. Com'era prima? E come sei ora? 
Cambia tutto attorno a te, ma tu resti lì al centro della scena, immobile nel tuo inganno, a circondarti di parole e sorrisi che raccontano un'altra storia della tua vita. L'empatia è invisibile, ma ha più forza di mille promesse. Dunque, io non sono solo. Anche in questo buio. Anche in questa stanza vuota. Anche in questo tempo sordo e rumoroso che non sa ascoltare e non ti lascia parlare.



mercoledì 6 aprile 2016

Naked

La bellezza di un mattino nudo e freddo è impagabile se alla foce del fiume di fanali in tangenziale c'è un mare di luce che mi accende la vita. Così è anche l'infinita notte polare che attraverso in abito scuro. Non c'è attesa eccessiva, non c'è sforzo che non valga la pena fare per sentirsi se stessi. Non c'è altro da fare che seguire la strada diretta verso ciò che è giusto, verso ciò che è vero. Non importa ciò che conviene, non importa nulla di quello che ci hanno detto che sarebbe stato giusto. 
La nuda verità è quella della propria anima, quella a cui non si può mentire, a cui non si può nascondere nulla, perchè sa leggerti dentro ogni piega che vorresti nascondere, ogni debolezza, ogni difetto, ogni bagliore che ti attraversa lo sguardo e che cerchi inutilmente di mascherare da altro. Non c'è rimedio alla verità e non esiste un dovere supremo, superiore o comandato a cui sacrificarla.