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Le Pagine

giovedì 30 ottobre 2014

L'uomo che scrive

L'uomo che scrive vive molte vite e vive oltre la propria temporalità, perché diventa le sue stesse parole e le parole possono vivere per un tempo indeterminato, anche millenni. 
L'uomo che scrive indossa un abito che mette a nudo il suo cuore e lo rappresenta, indossa maschere che non riescono a celare l'anima, perché chi legge sa percepire la verità anche non scritta.
L'uomo che scrive non lo farà mai per sé, ma avrà sempre un interlocutore ideale che è fuori e lo legge, lo ascolta e lo capisce. 
L'uomo che scrive non ha paura del vuoto, perché l'intera sua missione è costruire l'universo nel vuoto di una pagina e la pagina vuota è il possibile giorno più bello che nasce.
L'uomo che scrive non conosce la noia, perché ogni dettagliò insignificante può costituire lo spunto per una pagina nuova.
L'uomo che scrive non si stanca mai di ascoltare, osservare, percepire gli altri, perchè sono gli altri il carburante del proprio mondo creativo.
L'uomo che scrive non conosce la fatica di farlo, perché il piacere emotivo ed intellettuale anche di una sola persona che legge, dona il senso al suo agire.
L'uomo che scrive continuerà a farlo per tutta la vita e la sua anima resterà stretta a fianco del demone, in un abbraccio senza fine.


giovedì 23 ottobre 2014

Nel Vento

Bisogno. Stato di necessità. Vuoto. Mancanza. 
Spesso si sente dentro qualcosa che non risponde al segnale esterno di normalità. Qualcosa non torna, ma ci lasciamo vivere dicendoci che cambierà il tempo, l'ora legale diverrà illegale e che in fondo siamo felici così, in questo stato di accettazione del grigiore autunnale.
Ma quando la nebbia ha oramai preso le tue sembianze e pensi solamente a proteggere il tuo stato di cose immutabili, arriva il vento e scuote gli scuretti, spazza il cielo e ti sfiora il volto. La nebbia sparisce, resta una luce chiara in cielo e tu finalmente cammini consapevole nella direzione che puoi vedere nitidamente. Nulla è scontato ma ora i tuoi passi riempiono quel bisogno, sopiscono quello stato di necessità. La luce riempie il vuoto e diventa il pieno di cui un giorno potresti avvertire la mancanza. La normalità viene riposizionata su parametri diversi, più alti e incredibilmente più stabili per l'anima. Il sole è acceso. La temperatura esterna è uno stato d'animo e la tua traiettoria è nitida e alta in cielo.

domenica 19 ottobre 2014

Treni

Si dice passino, i treni, nella vita delle persone. Di certo nelle metafore prendono e ti portano via. Ma devi esserci, su quel treno speciale a corsa unica, per vedere ciò che gli occhi possono cogliere. E la vita ti sorprende ancora di più quando all'improvviso non ti importa nulla di dove vai, ma conta solo con chi stai andando. Quando il viaggio è la meta, le destinazioni solo due punti su una cartina alle tue spalle. E allora vai, su quel treno, con gli occhi lontani da tutto, ben fissi sulle luci che hai dentro e al tuo fianco. Nessun orario da osservare, anzi, la forte speranza di dimenticarsi del tempo.Non chiedere dove. Importa il compagno di viaggio.


venerdì 17 ottobre 2014

La luna

Chiudo gli occhi su una notte di luce. Non li chiudo veramente. Li abbasso, per scrutare l'orizzonte in cui tu riposi, al centro di una fontana di stelle e di silenzio. Dopo anni riassaporo la quiete notturna e ti osservo al buio. Un cane abbaia lontano. La luna è qui con me.

martedì 14 ottobre 2014

Il senso

Non ci si può sottrarre a se stessi. Io sono nato per dare e cerco di farlo ogni giorno, anche a costo di fatiche indescrivibili, fisiche e mentali. Non sono però votato al martirio. La vita mi si ricolma di gioia quando raccolgo un sorriso, una buona parola, un cenno di apprezzamento a questo mio correre e cercare di trasmettere la luce che mi brucia dentro, come un dolcissimo fuoco di brace. Non mi sottrarrò a me stesso. Ho un'immensa fortuna, che non è fatta di denaro o beni materiali, ma di spirito e cuore, di una luce chiara che spinge i miei giorni oltre la soglia della mera sopravvivenza, negli spazi dove regna la consapevolezza. Tutto ha un senso ed un nome ed esiste una strada, un libro e una stanza dove il tutto ha preso forma, forgiato dalle mani di uno scultore occulto. Narrato dalle parole di uno scrittore sconosciuto. Era scritto. Bisognava solo leggerlo.

venerdì 10 ottobre 2014

Nebbie

Facile parlare di grigiore a Milano. Niente di più semplice. Qui tutto è grigio anche nelle giornate di sole. In queste giornate di bruma autunnale che dire? Troppo facile intristirsi. Eppure voglio guardare oltre ciò che appare. Ovunque vi sia un angolo buio possono esservi luci ad accenderlo di colori interiori stupendi. Io i miei colori per fortuna li ho costantemente dentro di me e non mi lasciano mai.
Non credo che il respiro di un cielo azzurro non serva a formare caratteri diversi. Credo però che da qualche parte dentro di noi esista una mappa che ci colloca in uno spazio che va oltre tutto ciò che ci circonda. Un'anima, se vogliamo chiamarla così, che ci identifica e ci rende simili o diversi in funzione di ciò che siamo intrinsecamente. L'ambiente ci predispone in modo più o meno marcato a far emergere quest'anima dalle nebbie degli inverni che siamo. Questa nostra mappa spesso ci accompagna per tutta la vita senza che nessuno sappia individuarne il codice di accesso completo. In pochissimi sapranno entrarvi anche solo in modo parziale. In modo totale soltanto un'altra anima saprà essere la chiave per aprirci. Non tutti avranno la fortuna di combinare queste cose nella vita e vivere nella completezza che ne deriva.
Anche nelle nebbie milanesi di ottobre mi sento fortunato. Ho le luci accese. Dentro.



mercoledì 8 ottobre 2014

Il tutto oltre la parte

Ancora una passeggiata. Ancora una galleria di pensieri susseguirsi per quasi un'ora di passi verso il nulla che mi attendeva ed il tanto che avevo acceso dentro. Vi sono istanti in cui ho la sensazione di essere un capitolo di un mio romanzo, poi un soffio d'aria mi sfiora il volto e lo sguardo mi riconduce al presente, alla realtà, alla vita che vivo e che sento sulla pelle. Sorprendente. Sono felice in questo mare di dolore umano che percepisco ovunque. Sono felice nonostante tutto. Sono felice grazie al tutto che sono e che non è fatto solo di me, ma di luci e voci, di parole e altre persone. Non esiste la fine finché c'è pellicola per girare una nuova scena. Tutto è parte. Sia come ruolo che come parzialità. La completezza arriva quando si lasciano i costumi e della scena restano solo il fondale ed i nostri profili, come ombre. La proiezione della verità che siamo, oltre la parte. Il tutto. La luce.

Piazza di Spagna dalla scalinata di Trinità dei Monti. 8 ottobre 2014 ore 22:12


martedì 7 ottobre 2014

La stanza della montagna.

C'è una stanza arredata da mobili in legno, dove l'estate sono solito andare. Sin da ragazzo confinavo  là il mio spazio dedicato ai progetti di un futuro tutto da disegnare. Fuori dalla finestra le montagne accompagnavano i boschi ed i prati verso di me, offrendomi il fascino del mistero. Come poteva essere il mondo di lassù? Com'era il cielo visto attraverso i rami degli alberi? Percorrevo i sentieri e la mia mente volava. Come sarebbe stata la mia vita se i miei sogni si fossero materializzati? Cosa sognavo davvero? Tanti modelli di vita scorrevano nelle mie vene, almeno quanti erano i rivoli d'acqua che dopo un giorno di pioggia scendevano dai boschi. C'era emozione nel paesaggio, che in fondo altro non era se non un caleidoscopio di possibilità. Cosa desideravo realizzare? Quali erano i miei contesti di allora?Esattamente gli stessi di oggi che sono nel fulcro del caleidoscopio e una buona parte di vita ha trafitto i miei giorni. Così la mia adolescenza è scivolata verso l'età adulta idealizzando Amore e Arte, ammirando montagne che sognavano di essere spiaggie e descrivendo quell'incanto con le mie parole giovanili, acerbe quanto inconsapevoli del fatto che la mia vita non sarebbe mai diventata reale sino a quando Amore ed Arte non si fossero unite in un abbraccio forte e passionale. Ma per far questo molti sentieri erano da scoprire, molte salite da superare, per approdare a quella radura dove le cose si rivelano e la luce vince su tutto.

lunedì 6 ottobre 2014

Non solo parole

La cosa più bella di questo giorno mediamente cupo è stata la consapevolezza di avere, tra mille doveri, uno scopo. Un piccolo, infinitesimale scopo se rapportato ai grandi bisogni del mondo, ma un grande scopo se rapportato all'orizzonte del mio sguardo. La mia personale missione non sarà mai posta a didascalia di un manifesto, ma si leggerà tra le righe di ogni frase che metterò su carta, autentica o virtuale.
Per chi scrive non esiste gioia più grande di quella che deriva dal cogliere un'affinità percettiva con chi legge. Parlare con loro fa scoprire nuove letture di se stessi e nuovi spazi interiori da esplorare. Scrivere non è per me solo una passione, ma un bisogno. È necessario gettare il flusso delle cose che scorrono fuori da sé stessi, oltre lo specchio. Assecondare così il demone e cogliere la sfumature della luce, nell'oscurità di una vita volta al solo pensiero di sopravvivenza. Bisogna riappropriarsi del sapere, della conoscenza, della cultura per ricomprendere il bene e la bellezza dell'espressione artistica. Perché la vera bellezza dello scrivere è comprendere che non sono solo parole.

venerdì 3 ottobre 2014

Il capitolo successivo

Si deve ritornare sempre. Tutto questo ci da il senso di esserci ancora. Ci da la possibilità di vedere con altri occhi lo stesso mondo. Non credo che nella vita esistano coincidenze ma che tutto abbia un suo percorso definito. Anche sbagliato, ma mai casuale. Non si incontrano né sì perdono le persone per caso. Tutto è trama del nostro romanzo. Dobbiamo trovare la forza di leggerne ogni pagina e non smettere mai di condurre la penna sul nostro prossimo foglio bianco. Non è sempre facile iniziare il capitolo successivo. Meraviglioso è svilupparlo.

giovedì 2 ottobre 2014

Not for sale

Vorrei essere bravo a scolpire sentenze, ma mi riesce soprattutto di elaborare domande.
Le certezze che possiedo non sono comunque in grado di produrre assiomi applicabili al mondo intero.
Vorrei essere così erudito da citare a proposito grandi autori o anche solo misconosciuti scribacchini come me, con la stessa maestria del prestigiatore che estrae la carta nascosta dalla manica. Ma in ogni tasca non ho che il mio pensiero a condurmi e la mia luce a guidarmi. Il mio pensiero affonda le radici in una onestà intellettuale totale, che non è affatto ingenua. Al contrario, è molto più consapevole di quanto non appaia. Un lusso che pago ricevendo montagne di diffidenza e furba ironia.in cambio. Ma la mia libertà intellettuale non ha prezzo. E non è sul mercato.



mercoledì 1 ottobre 2014

Spleen S


Cammino per strade che spesso sembrano luoghi vuoti, fondali senz’anima di una commedia dalla trama indecifrabile. Eppure quelle strade possono risultare vive come la carne che brucia, nel ricordo della vita di ognuno. Ogni strada può raccontare una vita o decretarne la fine. Io da queste strade ci passo. Passo vicino agli alberi e penso a quanto Amore debbo ancora alla vita per essere giusto verso il mio dono di esistere, di amare e di essere amato. E questo dono così inatteso mi regala felicità e luce e speranza di poter essere qualcosa di meglio di quanto denunci lo specchio o la pagina ricolma di appunti e cancellature. Meglio, dunque, ma non per me stesso, soltanto per gli altri. Non si vive mai per sé stessi. Ciò che siamo non ci rende migliori, ma possiamo cambiare, quindi anche migliorare, la vita degli altri. Quella vita che è una strada inerpicata nel vuoto e che nel vuoto ci lascia cadere, come fossimo foglie ad ottobre. Ci vuole coraggio a tenere quelle foglie nel cuore, risalire la stessa strada e gridare che è primavera. Ci vuole coraggio ad esistere. E solo l’Amore regala questo coraggio. L’Amore che ci regalano le nostre foglie cadute. In tutto questo mare di rosso, io sento il coraggio.