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domenica 29 novembre 2015

Il prezzo della felicità

Qual'è il prezzo della felicità? Esiste moneta con cui pagarlo? 
Non è certo il denaro, con quello al massimo si compra un ingrediente della cosiddetta serenità. 
Nemmeno le cose e gli oggetti possono bastare, perchè quelli risolvono dei bisogni contingenti, delle necessità funzionali e tante volte tendono a compensare altri vuoti, spesso non surrogabili. 
Vorrei che bastasse lasciar fluire il tempo per essere felici nell'ignavia del tutto, ma anche le clessidre girano a vuoto, quando l'anima è chiusa e la sabbia finita. 
Così passano gli anni e ti accorgi che ogni istante di felicità è assolutamente gratuito, richiede l'esistenza di entità esterne a te stesso ed in fondo la sola moneta di scambio sei tu. Anche nel momento di solitudine, la felicità non può esistere se non si vive la completezza di un sentire assolutamente in risonanza con ciò che è per noi un riferimento. Maggiore è la sensibilità, tanto più grande è l'insieme di questi riferimenti. E la moneta sei tu, quando dai senza chiedere, quando non fai calcoli e vai, che è la condizione dell'Amore, della vera amicizia e della solidarietà umana. 












venerdì 27 novembre 2015

Sotto le palpebre

Dalle meridiane più antiche ai contemporanei display a led o a cristalli liquidi, passando dalle lancette, gli ingranaggi ed i quadranti bizzarri, dalle meccaniche più rudimentali ai dispositivi elettronici dalla precisione certificata al millesimo di secondo: quanti sistemi sono stati messi a punto con l'obiettivo di catturare il tempo presente dandone un'espressione definita? Che dire dei calendari, allora? L'agenda di un uomo non serve solo a memorizzare gli impegni futuri, ma anche a cristallizzare il proprio passato. E chi si spinge oltre tutto ciò magari tiene anche un diario del proprio quotidiano rilevante.
Quante volte, caduti nel silenzio di una notte insonne, abbiamo visto scorrere la nostra vita sotto le palpebre chiuse, domandandoci quale stazione stesse attraversando il nostro treno? Quante volte, poi, abbiamo chiesto a noi stessi se le ore che stavamo vivendo avrebbero rappresentato qualcosa di significativo nelle pagine del libro della nostra esistenza?
Per me, quella di questi pensieri, è quasi la compagnia stabile di ogni notte. Nemmeno mi meraviglio più, anzi. Oramai mi lascio cullare dal percorso che il flusso della mente compie. Ed è un percorso tutto sommato piacevole, dato che parte sempre dal mantra"io sono felice perché non cammino mai solo".


giovedì 26 novembre 2015

Oltre l'ultima luna.

Posso guardarmi negli occhi e vederla ancora. Posso cercare in me stesso le briciole di speranza che mi legano ancora al domani. Ci sarà un domani. E in quel domani saprò fermarmi davanti allo specchio e sorridere dei miei occhi velati. Nel silenzio dei miei giorni attuali cercherò i suoi segni incisi sulla mia pelle. Quei segni hanno tracciato la mia strada ed ogni giorno si fanno più profondi. 
E conducono qui, oltre l'ultima luna. In questo silenzio immobile, aspetterò. E aspetterò. Fino all'ultimo giorno, l'aspetterò. 




martedì 24 novembre 2015

Il filo rosso

Ho letto di una leggenda giapponese, secondo cui, ognuno di noi nasce con un filo rosso legato al mignolo sinistro. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona cui siamo destinati, il grande amore o l’anima gemella. Le anime unite dal filo rosso sono destinate, prima o poi, ad incontrarsi. Potranno passare anni, decenni, ma prima o poi le circostanze ci condurranno a questa persona speciale: non si può sfuggire al destino. Neanche le grandi distanze temporali o spaziali potranno impedire alle due persone di incontrarsi. Il filo rosso non potrà essere tagliato o spezzato da nessuno: il legame che simboleggia è forte, indissolubile, e niente e nessuno potrà spezzarlo.






sabato 21 novembre 2015

Black

Un'altra notte insonne. Si dice bianca, quando in realtà è stata come tutte le notti senza luna, quelle in cui il cane passeggia randagio abbaiando alla propria immagine riflessa in una pozzanghera. La mente umana è una tavolozza di colori pressoché infinita, ma non sappiamo usarne che pochi ed io questa volta non faccio eccezione. Che colore per dipingere il vuoto? Questo mio vuoto è nero. Ed il nero si riempie soltanto delle scorie di dolori irrisolti. Vorrei ripartire dalla Luce lunare che accende in me infinite sfumature e dona rilievo alle cose, restituendo loro profondità. 
Questa notte è già troppo lunga e buia e mi toglie il respiro e l'orientamento. Da che parte si riaccende la Luce chiara del giorno?

martedì 17 novembre 2015

Illusione ottica

Prosegue il cammino in questa landa deserta, muta e lunare. Nel silenzio angosciante di questa valle, il suono ovattato dei miei passi sembra essere il solo segno di vita. Esisterà un'oasi, una città o anche solo un rifugio per ripararsi dal gelo notturno e dal fuoco di mezzogiorno? Esisterà un luogo per dissetare l'anima ed innalzarsi in volo sino a varcare questa coltre di oscurità? 
Dove fare della vita un sogno e non il contrario? 
Guardando la Luna negli occhi, troverò tutto questo.
Perché tutto questo esiste. 
E non è un'illusione ottica.


Oasi di Huacachina - Perù



sabato 14 novembre 2015

La clessidra

Scendono i miei granelli di sabbia uno dopo l'altro. Uno viola di rabbia, l'altro verde di speranza. Uno giallo della Luce del sole, l'altro rosso come la foglia che quel sole ha essiccato. Mi voglio gettare nelle acque che mi aspettano in fondo a questo precipizio, serenamente. Scendono incessanti i miei granelli di sabbia, alcuni anonimi altri monumentali, distesi a formare la teoria di campi arati che si perdono all'orizzonte, illuminati da un sole sul ciglio del tramonto. 
Che vita c'è nella mia biosfera? Cosa cresce in questo microcosmo selvaggio che non riesco a coltivare e che giace sul fondo del mio cuore come un giardino segreto? 
Il disprezzo di tutto ciò che non è autentico ed emotivamente grande, di certo. Non si vive per una parola ma si può morirne per le sue diverse declinazioni. Dunque bisogna conoscerle. 
Non si può fermare il flusso di questi granelli che scivolano nel vuoto? Vorrei stringerli nei miei pugni e non farli cadere, in attesa della giusta parola, del giusto colore, dell'abbraccio atteso, della ricompensa che nella vita di tanti rimane solo la promessa di un sorriso.
Riprenderò dunque a dipingere il mondo con le mie parole sino al fondo della clessidra, sino al risveglio nella biosfera di chi avrà accolto i miei granelli di sabbia sulle rive del suo fiume. E ripartirà il viaggio.


mercoledì 4 novembre 2015

Le parole bianche

Le parole bianche sono pietre che possono levigare l'anima dalle asprezze di tutto ciò che degli altri ci scalfisce: l'insensibilità, l'ignoranza e la conseguente cattiveria, l'ambizione spoporzionata al talento che diventa arroganza. Dove cercare queste parole? Si trovano ovunque: nei libri che ci rendono liberi di pensare, nei muri e nelle strade che ci raccontano mille storie, nei discorsi di coloro che hanno l'umiltà di narrare senza imporre le conclusioni, nello sguardo di chi amiamo e di poche, pochissime altre persone. Si trovano anche nel sentire ciò che si ha dentro e che non è possibile urlare alla sordità di un mondo che ascolta solo se stesso ed i suoi canoni di convenienza, di fittizio dovere, di necessità costruita. Non si può non scriverle, allora, perchè le parole bianche, quelle giuste per l'anima non hanno un tempo e vanno oltre noi stessi. Arrivano dalla notte trascorsa e si gettano nell'immenso chiarore del domani che diventa il nostro vissuto, la nostra Luce, la nostra speranza.