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venerdì 29 settembre 2017

Romanzo?

Quando dallo specchio vuoto rivolgi lo sguardo all’Inquilino che ti abita, gli chiedi conto delle notti passate ad osservare il buio, a cercare il perchè dell’oscurità nelle ombre sul muro. Quelle ombre che sembrano muoversi sempre, perchè generate da un cambiamento di luce sull’apparente stabilità delle cose. Una luce di cui cerchi ancora l’origine, ma che ti rimane sempre straniera. 
Sino a quando non giunge quell’attimo: ti appare un chiarore tra le lame delle persiane e con gli occhi tagli il tempo che hai trascorso in silenzio, lo scomponi e lo archivi in un istante. In quella vita sospesa tra buio e luce, tra oscurità e chiarore, tra disperazione e speranza, si riaprono gli occhi. E leggo così nel tuo sguardo la calligrafia del tuo esistere, la solitudine del mio non saper abitare pur essendo abitato, del mio scrivere parole ed il tuo leggere vita. 
È bello, a volte, riavvolgere il nastro e tornare indietro sino all’attimo prima dell’ inizio. E allora ti dici: è accaduto. Accadrà ancora. 
Ci è accaduto. Ci accadrà ancora. Le nostre anime sapranno vibrare facendosi beffe delle leggi di convenienza, rispondendo al solo appello di ogni più umana passione.





mercoledì 6 settembre 2017

September

Vorrei scrivere parole che facessero alzare lo sguardo dalla coltre di nubi che accompagna l'orizzonte in questi giorni di fine estate. Vorrei che la Luna splendesse sui miei giorni e su certe notti, oggi così aggrovigliate in pensieri senza un domani. Vorrei che quelle emozioni arredassero almeno un angolo di ogni nostra giornata. Vorrei che ogni pensiero che sento scorrere muto sotto la mia espressione seria sfociasse in un sorriso e che ogni mia azione regalasse una speranza. La concretezza del mio sentire non trova forma, diluita in una miscela di attesa vana e silenzio. Questo silenzio che avvolge ogni singola parola come un velo che ci separa dal vero con una sola lettera. Una parola di saluto, un discorso interrotto e un concetto non terminato giacciono sparsi sul tavolo di questo prematuro settembre. Manterrò accesa la Luce.


mercoledì 30 agosto 2017

Collaterale

Lo so che le mie parole seguono un flusso circolare che richiama più quello del sangue che non il lineare corso del tempo di cui sono figlie, certamente illegittime. Legittimo invece è il mio pensiero che torna alla Luce ogni volta che scende il buio sui nostri giorni. Cerco la parte mancante del puzzle nel cassetto dimenticato, nell'archivio morto che racconta di quante cose non redditizie sia strutturata la nostra essenza, di quanto fragile sia il mio pensiero ideale in questo sportello bancario dei sentimenti. L'uomo, tuttavia, tornerà alle sorgenti per nutrire un suo sognato futuro e sopravvivere all'orrore presente. Siamo solo ciò che ci distingue eppure cerchiamo continue mimetizzazioni per sparire agli occhi del mondo. Ritroveremo dunque l'arte regalandoci. Basterà una remota corrispondenza a giustificare ogni nostra espressione. Basterà un sorriso, seppure nascosto e mimetizzato nel Caos, per dare un senso a ogni mia parola. Ed al mio esistere collaterale.