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sabato 31 gennaio 2015
Al centro della scena.
Vento, nuvole basse, strade lucide di pioggia, freddo e poi neve, bianco ed ancora sole, ombre lunghe ed un tramonto tra zaffiro e porpora. La scenografia visuale di questo giorno non avrebbe potuto essere più variegata. Lunga come il filo di seta invisibile che congiunge Roma e il mio angolo emiliano, questa scena è apparsa oggi ai miei occhi, tracciata dalla mano decisa del tempo che ha posto un segno in più sul mio calendario. La mente è stata bombardata da informazioni, la coscienza da sensazioni che si sono intrecciate, accavallate e sommate sottraendo forza al mio saper governare il caos. Una voce soltanto è arrivata e senza nessuna particolare parola ma col suo solo suono mi ha rivelato tutto. Il tutto esiste per fare da scena a noi due, che siamo realtà al centro di un contesto astratto.
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