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domenica 1 giugno 2014

La stanza segreta

La stanza di partenza è vuota, tutto è racchiuso in una piccola valigia che contiene il microcosmo in cui mi riconosco e al quale chiedo sicurezza. Dove sarò domani? Cosa vedranno i miei occhi? L'innata, inappagabile ed irrequieta curiosità della mia anima è assetata di orizzonti inediti da leggere con lo sguardo, di profumi di cui distillare il ricordo, di raggi di sole che taglino le nubi per accarezzarmi la pelle.
Il viaggio serve per colmare un vuoto, una distanza fisica o spirituale da qualcosa che ci appartiene e che si trova altrove e che vogliamo raggiungere, spesso senza nemmeno conoscerne l'ubicazione o le fattezze. Questo vuoto che la nostra vita ci manifesta, rimane rinchiuso in una nostra stanza segreta assieme a tutte le cose che fanno di noi delle persone incomplete.
La chiave di quella stanza è in nostro possesso, ma quasi mai riusciamo ad utilizzarla. Più spesso sono  altri ad accedervi, a spalancare quella porta e colmare quel vuoto. Ma ciò può accadere davvero poche volte nella vita. Pochi, pochissimi viaggi raggiungeranno la destinazione ricercata. La maggior parte delle volte ci si troverà semplicemente altrove. 
La stanza di arrivo, quando la destinazione è quella ricercata, non ha bisogno di bagagli. Tutto è già li che ti aspetta, da sempre. 
Occorre solo esserci.


Qui riprodotta: veduta su tela di Massimo De Carolis - 1993.







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