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venerdì 7 novembre 2025

Il Testamento del Sole

Porto a passeggio un po' ovunque il mio ingombrante disagio, in silenzio, nel suo goffo mimetizzarsi per le strade, nel mondo. Corre e si agita ovunque mano nella mano con la paura del tempo. Del tempo che manca, del tempo che passa, che offende lo specchio e blandisce il dolore spegnendo il ricordo. Del tempo che scivola, senza materia né possibilità di controllo.
Ma per quale colpa dobbiamo aver ricevuto una condanna simile? Come è possibile avere una mappa e non saperla leggere? Vedere il dedalo dall'alto e non saperne uscire? Eppure è così: io stesso non trovo la strada e non vedo il cancello. 
Questa umanità prigioniera del sogno di pochi, si fa ogni giorno più stanca, inerte e sgomenta. Non capisce e diviene rabbiosa. L'ambizione ovunque è cambiata. Non serve essere, basta avere in questo equivoco che va oltre gli ausiliari e prende a prestito, prima tra tutte, la capacità di mentire. A sé stessi per non uccidersi, agli altri per il quieto vivere.
Quando mai è servito un cervello a un inerte mattone? Siamo ridotti a mera funzione nella cinta muraria che ha sostituito la siepe "che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude" . E non solo lo sguardo rimane escluso,  ma la possibilità di bellezza e di una non utilitaristica felicità. 
Eppure oltre la siepe c'è un giardino che rimane quasi del tutto inesplorato. 
Il tempo di produrre non può cancellare il tempo di essere.  

Tramonto a Deauville - 2025