Inutile fingersi indifferenti: ci sono giorni che rappresentano lo spartiacque sul versante delle nostre esistenze. Nel singolare percorso sequenziale della nostra vita, dove la circolarità di un anno sembra disegnata apposta per farci ricordare ciò che è stato e la sua stessa immediata negazione è racchiusa nella diversità di ogni singolo istante, eccomi piazzato qui, a questo fine marzo che mi racconta di un tempo e mi proietta in un altro. La luce che mi guida è la stessa di allora. Forte. Fortissima. Capace di abbattere muri e distanze, convenzioni e convenienze, con la forza di questo spirito acuto e sottile, impetuoso come il vento di marzo, fresco come i fiori di aprile e lunare come l'Amore di maggio. Per tutti i mesi di questa e di ogni mia prossima vita.
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martedì 31 marzo 2015
venerdì 27 marzo 2015
Clocks
Cosa misurano veramente tutti questi orologi che ci circondano ovunque? Assegnano un momento per ogni cosa senza che noi si possa deciderne il senso o la giusta collocazione. La relatività della nostra percezione delle cose vince ogni convenzione scientifica. Avevo vent'anni proprio ieri ed ora ne ho quasi cinquanta. Ma in questo tempo che cosa è successo al mio orologio? Che cosa misura il mio cuore quando acellera il proprio battito? Una funzione meccanica vitale? Un'emozione? Per quanto smette di pulsare quando ho paura? Fino a quanto può serrare il ritmo senza spezzarsi?
Il tempo come grandezza fisica è una mistificazione. Resta un tracciato tra un inizio e una fine senza la possibilità di misura. Il tempo è un bacio sempre troppo breve, l'abbraccio sognato che deve sciogliersi e l'attesa per quello successivo che risulta sempre infinita anche quando è un attimo dopo. Il nostro tempo che resta è però solo quello della felicità. Ed è per questo che non importa mai quanto, ma solamente come viviamo. Nella felicità gli orologi si fermano, le campane smettono di suonare e tutto pare infinito, in dimensione e bellezza. Quello è il tempo vissuto davvero e risiede in quegli spazi impercettibili tra due movimenti di lancetta, tra due battiti di ciglia, tra due labbra che si aprono a un sorriso accennato che significa tutto.
Ubicazione:
Hotel Imperiale Via Vittorio Veneto, 24, Roma
venerdì 20 marzo 2015
Luce 1105
Neppure questo solstizio oscuro di ombre terrestri può distogliere dal fatto che Sole e Luna vivano nella Luce. Se noi che siamo qui non la vediamo è perché il caos ci vuole sovrastare. Basta fermarsi un attimo e pensare che la natura stessa delle cose ha traiettorie ellittiche e cicli da passare. Ciò che ci tiene in vita è solo Amore. E questo non risiede nella banalità del tempo. Io, quindi, non mi perderò nell'oscurità di un attimo.
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