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venerdì 27 novembre 2015

Sotto le palpebre

Dalle meridiane più antiche ai contemporanei display a led o a cristalli liquidi, passando dalle lancette, gli ingranaggi ed i quadranti bizzarri, dalle meccaniche più rudimentali ai dispositivi elettronici dalla precisione certificata al millesimo di secondo: quanti sistemi sono stati messi a punto con l'obiettivo di catturare il tempo presente dandone un'espressione definita? Che dire dei calendari, allora? L'agenda di un uomo non serve solo a memorizzare gli impegni futuri, ma anche a cristallizzare il proprio passato. E chi si spinge oltre tutto ciò magari tiene anche un diario del proprio quotidiano rilevante.
Quante volte, caduti nel silenzio di una notte insonne, abbiamo visto scorrere la nostra vita sotto le palpebre chiuse, domandandoci quale stazione stesse attraversando il nostro treno? Quante volte, poi, abbiamo chiesto a noi stessi se le ore che stavamo vivendo avrebbero rappresentato qualcosa di significativo nelle pagine del libro della nostra esistenza?
Per me, quella di questi pensieri, è quasi la compagnia stabile di ogni notte. Nemmeno mi meraviglio più, anzi. Oramai mi lascio cullare dal percorso che il flusso della mente compie. Ed è un percorso tutto sommato piacevole, dato che parte sempre dal mantra"io sono felice perché non cammino mai solo".


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