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sabato 12 marzo 2016

Gemini

Ho lasciato aperte le finestre e le porte ed il vento è entrato. Ha sollevato la polvere e spazzato ogni angolo di ogni mia stanza. Mi ha preso e portato in alto, in luoghi dai quali ho osservato la mia vita compiersi e trovare nella luce più autentica, la sua parte mancante, il suo vero volto: quello che avevo cercato da sempre. 
Ho lasciato le finestre aperte e dalle porte è entrata la Luce che era rimasta per anni nelle pieghe di un quotidiano trascinarsi senza un movente autentico, oscurata dal caos del presunto dovere. 
A cosa è servito correre, riempirsi la vita di bisogni percepiti come irrinunciabili conquiste, saturare le agende di improrogabili scadenze e date decisive, teorizzare percorsi di crescita verso presunte felicità assolute? Certamente non alla Felicità. Forse a dimenticare che ciò che conosciamo come felicità si insinua dentro a pieghe dell'anima che non siamo noi a scoprire, ma che altri, pochissimi altri, aprono in noi. E tutto questo non dipende da quanto saremo socialmente affermati o potenti economicamente. Ciò che ci rende veramente felici e che dà il senso del nostro vivere, non si compra e non si raggiunge salendo scale sociali, ma emancipandoci dai bisogni. Lo si trova capendo che il mio tempo è il tuo, che la mia anima vibra in armonia con la tua anche se siamo fisicamente lontani. Quando apro gli occhi e scorgo la luce del giorno, so che la luce che vediamo è la stessa, perchè siamo entità separate solo per questo incidentale passaggio terreno. Rami di un unico albero. Ma che ovunque tu ti troverai io ci sarò e ovunque io mi troverò tu sarai con me. E basterà il brillare di una scintilla nel buio per accendere la nostra estate.




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