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venerdì 7 settembre 2018

Solo un profumo

Sa di polvere il mio tempo presente. Una polvere che profuma di primavere essiccate tra le pagine di un libro, di profumi che si riaffacciano sfuggenti e beffardi, provenienti dal nulla e conficcati per sempre nella mia memoria olfattiva. Mi riconduce a te questo profumo. Una freccia distaccata dall’arco, un frutto caduto e non colto, questo mio vagare inquieto. Tutto questo mi prende e mi riporta indietro a quando ancora ero in vita e, con timore, socchiudevo le porte del giardino di questo strano museo. Eppure era solo un profumo.
Il treno dei ricordi ferma sempre al buio e non illumina mai nessuna stazione futura, perciò dovremo raggiungere da soli il domani, a piedi e a fatica, guardando con i nostri occhi sempre più stanchi, pellegrini esausti di un sentire sensibile e discepoli  di un Amore assoluto, inebriante, ubriacante e lucido, vivido, bruciante e crudele come solo la parola finale di un romanzo tanto a lungo sognato e poi scritto può dare. 
Più vero del vero, quanto le menzogne che quotidianamente glorifichiamo nel romanzo di fantasia che chiamiamo vita.




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