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venerdì 6 maggio 2016

Aurora

Quanto è difficile osservare una felicità che a noi appare lontana? Quanto è difficile accettare la pioggia dopo un giorno di sole? Il nostro cuore guida l'anima verso altri pianeti, ad altezze vertiginose, mentre la ragione si abbatte, sovrana, e ci fa restare lì immobili, ancorati a ciò che appare tanto e si traveste da tutto, ma che é mutevole come il vento e dipende da come lo guardi, da come ti alzi, da come è precario lo sguardo che poni davanti allo specchio. Lo specchio a cui chiedi il nome e la parola d'ordine e da cui ottieni solo silenzio. Lo specchio a cui menti per fingerti vivo. Ma io ci ho creduto e voglio crederci ancora. Perchè io sono la stella della speranza ed il fuoco dell'anima e non posso estinguermi. Non posso essere triste. Nemmeno posso apparire malinconico. Uscirà la luce che ho dentro. Tornerà il giorno. E io lotterò per non essere altrove, lontano da dove voglio essere. Soltanto qui voglio stare, in un fotogramma eterno dove gli altri osservano la mia felicità, dove la pioggia rinfresca la mia pelle bruciata dal sole, dove posso tornare e ritrovare per sempre l'aurora. Ritrovarti e non ripartire.


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