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venerdì 21 agosto 2015

Emisferi

La mia irrequietezza è come il vento che muove le foglie: a volte non lo senti, ma c'è sempre. Non riesco a posarmi e riposarmi in un luogo che subito volo da un'altra parte. Voglio sapere e non vivere di ricordi. I ricordi mi accompagnano sempre, ma non mi spostano mai di un millimetro da ciò che so. I miei occhi cercano dentro ciò che non posso vedere qui e ora. Debbo evocare i miei occhi lontani, così profondi da sembrare infiniti, con cui riesco ad osservare le cose vere della mia vita. E non esiste nulla al mondo che mi attiri più della luce. Quella luce che inseguo e che corre sempre oltre la linea dell'orizzonte verso un altro emisfero. Nella mia mattina c'è il suo riposo, nella mia sera il suo fulgore e nella mia notte il suo tramontare. Senza soste la inseguo e la inseguirò ovunque. E ci raggiungeremo. Per partire di nuovo. Insieme verso altri emisferi.




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