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giovedì 13 agosto 2015

Nella cattedrale

La mente umana è uno spazio infinito in cui vagano, senza meta apparente, gli abitanti della nostra coscienza. Questi sono viaggiatori vagabondi alla ricerca di un'uscita, di un punto di contatto, di un luogo dove possano celebrare la propria esistenza e divenire idee, pensieri, azioni, emozioni. Cercano la porta della comunicazione, perché noi siamo esseri sociali anche quando la misantropia ci attanaglia. La chiave per uscire, poi, non spezza sempre il silenzio esteriore, ma traduce ogni dettaglio in messaggio e lo codifica, cercando di sintonizzarsi sulla frequenza del destinatario.
Il silenzio è una cattedrale abbandonata dalle parole dove si accampano tutti i linguaggi che l'animale sociale conosce. Sta a noi governarli e condurli in modo che il nostro messaggio arrivi fuori, dove noi vorremmo che arrivasse. Sta a noi far capire che il nostro silenzio contiene un universo intero e che il nostro fiume di parole non serve solo a bagnare distese infinite di campi incolti.




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