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sabato 18 aprile 2020

La Biblioteca nel Parco


Salirono le scale della biblioteca ed entrarono in una serie di stanze con qualche isolato lettore, sino a quando non si fermarono in una piccola sala dove non c'era nessuno, occupata solo da libri e scaffali. Le parole stampate nei testi che li circondavano, sembravano tutte già scritte dentro di loro. Infatti ogni sguardo posato su una copertina forniva lo spunto per un pensiero, un ricordo, un'idea. E fu questo crescente collegarsi e trovarsi a farli sorridere. Quando pensarono entrambi alla stessa cosa rimasero immobili in un angolo della saletta, ma esattamente al centro del loro sentire. La sorpresa fu enorme. Non capita spesso nella vita di desiderare qualcosa in modo così forte e profondo da togliere il sonno e cancellare la presenza di ogni altra cosa o persona attorno. Non esisteva più il mondo, non esistevano i libri e le loro stesse parole. Sapevano bene che quel mondo non avrebbe approvato la loro luce abbagliante, perché il Caos non tollera la luce troppo chiara, preferendo l'indefinita oscurità. Il loro bacio fu così, immenso e silenzioso, osservati solo dalla biblioteca nel parco, con gli occhi aperti a fissare l’incredibile altro sé che si ricomponeva nel tutto che stavano finalmente vivendo. In quegli occhi aperti c'era l'affermazione di ciò che l'altro rappresentava: si sarebbero baciati anche se il loro bacio fosse stato mortale e ben sapendo che da quel passo, la loro anima, non sarebbe più tornata indietro.


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