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mercoledì 4 giugno 2014

Come ombre cinesi

C'è uno spazio di questo strano museo, che si può visitare solo volando. Ben sopra alle teste di qualunque umano che volesse restare con i piedi per terra, si può volteggiare come se al posto delle braccia si avessero ali agilissime. Dall'alto, come ombre cinesi proiettate su un muro, si vedono i sogni di una persona alla ricerca di sé, curiosa, carica di aspettative e affamata di possibilità.
"Che ne farò della mia vita?" si chiede il giovane osservando le tante ombre sul muro, incerto tra le infinite possibilità che il mondo gli prospetta. Sente che sarà il suo lato creativo e un po' folle, legato all'arte e alla conoscenza, a guidarlo nella direzione giusta. Eppure, quando cammina con i piedi ben saldi a terra, il selciato delle strade che percorre non prevede nulla di particolarmente fantasioso. Solo certezze da toccare con mano. La distanza tra l'uomo che cammina e la sua ombra proiettata sul muro definisce il senso di realizzazione di questa persona. Come raggiungere l'ombra? Come vivere i sogni?
Con i piedi per terra i sogni restano troppo in alto. Bisogna saper volare e, dunque, sognare.
I sogni si affollano nella mente di chi crea. E per creare qualcosa bisogna farlo nel bello, come diceva Diotima a Socrate. Bisogna creare nel senso di completezza di sé, che deriva solo da una tensione che è passione. Amore in senso ampio. Nell'incompletezza si è tristi, seri, insoddisfatti. In amore così come nella creazione si è prossimi al bello, al bene e alla propria parte mancante. Tutto ciò va oltre ogni concetto morale. Ma ci sarebbe tanto da riscrivere, nel libro di ciò che è socialmente considerato giusto.
Amore è la figura che genera le ombre cinesi, tra la luce ed il muro. La sostanza dei sogni.


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