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giovedì 12 giugno 2014

L'ossessione del ricordo.

Tutto parte da una sensazione che colgo nell'aria. Nel mio pellegrinaggio quotidiano al tempio del pensiero, percepisco sfumature comportamentali che sono segni tangibili di uno stato quantomeno confusionale da parte di molti.
Incontro persone che vivono esclusivamente nei binari del proprio passato, probabilmente di un loro felice passato e che non riescono a rapportarsi col presente senza considerarlo una replica del loro vissuto anziché una risultante dello stesso. Altre invece vivono senza passato, in un live show che è la loro esistenza basata esclusivamente sul presente.
Oggi viviamo in una civiltà governata dall'ossessione della rete, dove la vita di tutti è trasmessa in diretta sulla rete, dove in tanti trovano normale pubblicare il proprio diario intimo mano a mano che lo scrivono sempre sulla famigerata rete (una forma di espulsione da sè dei ricordi, per non conservarne il peso, sacrificandone il valore). 
In questa civiltà dell'aggiornamento in tempo reale di sè stessi, in quanti capiscono che tutto ciò che si esterna in modo così superficiale è in realtà è solo un'immagine, ma non l'essenza autentica, che rimane sempre inesorabilmente dentro ed inespressa?
L'ossessione del ricordo, invece, ti fa vivere in uno stato di nostalgia permanente e non ti permette di aprire la mente al futuro per costruire qualcosa.
Possibile che non si possa vivere con i propri ricordi in modo costruttivo, semplicemente come se fossero le pagine già lette di un libro, ciascuna con la proprià connotazione? Perché finisce tutto sotto una lente deformante? Chiaro che a tutti piace tornare indietro di qualche pagina per rivedere se l'emozione di un attimo ha sempre lo stesso sapore o, al contrario, strappare le pagine più dolorose. La bellezza del vivere sta nello scoprire che questo libro deve stare con noi sempre, ma aperto sulla prima pagina bianca, quella bianca ancora da scrivere. E in quella pagina bianca deve sempre esserci un mattone nuovo della nostra costruzione in divenire.



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