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venerdì 16 settembre 2016

Scrivere Pensare Pensare Scrivere

Chiuso nel silenzio di questa stanza anonima, mai la stessa e sempre uguale, mi ritrovo solo a costruire mondi da forgiare nell'inchiostro. Risulta impossibile svestirmi l'anima dai ricordi che l'avvolgono, così come mi appare irreale guardare verso lo specchio e non vederti. Tuttavia le mie parole nascono ancora, crescono e la storia si snoda. 
Non sarò originale. Non sarò divertente. Non sarò niente. O sarò tutto. Non mi importa. 
Non vendo nulla, né pontifico sui destini dell'uomo e dell'universo. Non ho verità da imporre né puntini da interporre. Non giudico mai, ma valuto sempre. Valuto se lo sento mio, se mi suona bene, se tutto questo ha un senso e se questo incidentale susseguirsi di pensieri produce la scossa che mi regala emozione. Se questo è il seme che può far crescere altrove altrettanta emozione. 
Eppure quante frasi ho cambiato? Quante ne ho cancellate? Mi risulta impossibile maneggiare materia così fragile e delicata senza mettere in discussione ogni volta me stesso ed accarezzare il pensiero, dargli forma lentamente, facendolo crescere con la sua autonoma pigrizia, farlo giungere a galla, sulla superficie di un foglio, tante volte virtuale, col profumo dell'anima che lo ha generato mischiato a quello che lo ha ispirato. Scrivere è amare il pensiero, perchè dal pensiero passa tutto ciò che leggiamo.
Cambiare l'ordine di due parole può sembrare un vezzo ed invece può spostare il senso, il suono, il concetto, può creare collegamenti diversi e portarti altrove. Esattamente nel luogo in cui ero quando ho immaginato tutto questo e dove resterò sino a quando anche una sola persona sentirà fiorire in sé l'emozione seminata sul mio foglio.


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