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giovedì 22 settembre 2016

Via Margutta

Abbiamo tutti nell'anima una strada, vera o immaginaria, che significa tanto per noi. Una strada che percorriamo ogni volta lentamente con gli occhi spalancati e sorpresi di un bambino che sogna. Una strada al riparo dal caos dove la bellezza ti avvolge e ti accompagna, mano nella mano, verso la parte irrazionale del tuo esistere, la parte in cui ciò che vorresti per te ha la meglio su quello che gli altri si affannano ad importi. Una strada dove i tuoi occhi possono vedere l'altra tua vita, quella che ti scorre dentro e dove capisci che i sogni possiedono i luoghi in cui si materializzano. Così ogni volta la percorri in compagnia del tuo Demone e del tuo Amore, ne osservi le luci, le finestre antiche, le edere rampicanti ed i cortili interni che silenziosamente, dietro ai cancelli socchiusi, ti parlano d'altro. Non di città ma di esistenza. E se ti siedi per caso a un tavolino, da lì ripasserà il tuo pensiero ogni volta che avrai voglia di ritrovare ciò che sei. È un luogo magico e, per tanti, immaginario. 
Per me esiste davvero ed è Via Margutta a Roma.



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