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lunedì 6 ottobre 2014

Non solo parole

La cosa più bella di questo giorno mediamente cupo è stata la consapevolezza di avere, tra mille doveri, uno scopo. Un piccolo, infinitesimale scopo se rapportato ai grandi bisogni del mondo, ma un grande scopo se rapportato all'orizzonte del mio sguardo. La mia personale missione non sarà mai posta a didascalia di un manifesto, ma si leggerà tra le righe di ogni frase che metterò su carta, autentica o virtuale.
Per chi scrive non esiste gioia più grande di quella che deriva dal cogliere un'affinità percettiva con chi legge. Parlare con loro fa scoprire nuove letture di se stessi e nuovi spazi interiori da esplorare. Scrivere non è per me solo una passione, ma un bisogno. È necessario gettare il flusso delle cose che scorrono fuori da sé stessi, oltre lo specchio. Assecondare così il demone e cogliere la sfumature della luce, nell'oscurità di una vita volta al solo pensiero di sopravvivenza. Bisogna riappropriarsi del sapere, della conoscenza, della cultura per ricomprendere il bene e la bellezza dell'espressione artistica. Perché la vera bellezza dello scrivere è comprendere che non sono solo parole.

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