Non credo che il respiro di un cielo azzurro non serva a formare caratteri diversi. Credo però che da qualche parte dentro di noi esista una mappa che ci colloca in uno spazio che va oltre tutto ciò che ci circonda. Un'anima, se vogliamo chiamarla così, che ci identifica e ci rende simili o diversi in funzione di ciò che siamo intrinsecamente. L'ambiente ci predispone in modo più o meno marcato a far emergere quest'anima dalle nebbie degli inverni che siamo. Questa nostra mappa spesso ci accompagna per tutta la vita senza che nessuno sappia individuarne il codice di accesso completo. In pochissimi sapranno entrarvi anche solo in modo parziale. In modo totale soltanto un'altra anima saprà essere la chiave per aprirci. Non tutti avranno la fortuna di combinare queste cose nella vita e vivere nella completezza che ne deriva.
Anche nelle nebbie milanesi di ottobre mi sento fortunato. Ho le luci accese. Dentro.
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