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giovedì 30 ottobre 2014

L'uomo che scrive

L'uomo che scrive vive molte vite e vive oltre la propria temporalità, perché diventa le sue stesse parole e le parole possono vivere per un tempo indeterminato, anche millenni. 
L'uomo che scrive indossa un abito che mette a nudo il suo cuore e lo rappresenta, indossa maschere che non riescono a celare l'anima, perché chi legge sa percepire la verità anche non scritta.
L'uomo che scrive non lo farà mai per sé, ma avrà sempre un interlocutore ideale che è fuori e lo legge, lo ascolta e lo capisce. 
L'uomo che scrive non ha paura del vuoto, perché l'intera sua missione è costruire l'universo nel vuoto di una pagina e la pagina vuota è il possibile giorno più bello che nasce.
L'uomo che scrive non conosce la noia, perché ogni dettagliò insignificante può costituire lo spunto per una pagina nuova.
L'uomo che scrive non si stanca mai di ascoltare, osservare, percepire gli altri, perchè sono gli altri il carburante del proprio mondo creativo.
L'uomo che scrive non conosce la fatica di farlo, perché il piacere emotivo ed intellettuale anche di una sola persona che legge, dona il senso al suo agire.
L'uomo che scrive continuerà a farlo per tutta la vita e la sua anima resterà stretta a fianco del demone, in un abbraccio senza fine.


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