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domenica 21 settembre 2014

Il mistero che ci abita

La solitudine degli uomini è straordinaria. Vivono a contatto gli uni con gli altri condividendo realmente pochissimo e quel poco è, il più delle volte, di singolare superficialità. Tutto sembra dover essere legato a funzionalità speculative materIali. Eppure alle volte basterebbe poco per pensare e parlarsi e scavare oltre quello strato di superficie. Invece ciascuno rimane chiuso nel proprio guscio emotivo. In questo modo le anime non riescono ad uscire dal grigiore animale inconsapevole in cui sopravvivono per larga parte della loro vita corporea. Ciascuno di noi possiede una chiave in grado di aprire quella porta su cui potrebbe affacciarsi il proprio demone. Ma in quanti sono davvero disposti a spalancare la mente al volto sconosciuto che ci abita? Chi è disposto a rischiare le proprie certezze scontate per amore della verità meno banale? Ogni cosa grande contiene una grande paura, ma non dobbiamo temere di aprire il nostro mistero agli altri. Nei nostri ragionamenti logici è contenuto il seme di una conoscenza che merita di essere coltivata e cresciuta negli altri, assieme agli altri. Ogni giorno potrà servire per creare persone migliori, società migliori, mondi migliori.


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