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venerdì 4 aprile 2014

Architetture interiori

Le architetture inquiete delle mie giornate si ergono su strutture mutevoli. A tratti paiono grandiosi palazzi dalle infinite possibilità, a tratti si riducono ad effimere capanne a protezione di un pensiero residuo.
Sono spesso sconfortato dalla solitudine che mi pervade tra la folla che mi circonda, in questa capitale del caos. Ovunque punti il mio sguardo noto occhi blindati, stanchezza e disinteresse. Qualcuno sarà pure felice da qualche parte? 
Passo giornate intere perso tra discorsi, documenti, ragionamenti e strategie, poi, mentre parlo,  ascoltandomi, si accende in me una luce, proveniente da occhi lontani che percepisco aperti davanti a me... e rinasce la consapevolezza che posso osservare il mondo sotto una luce diversa: la tensione si scioglie, le architetture si rinforzano, la vita esiste... E un sorriso ridefinisce la mia giornata...

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