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martedì 8 aprile 2014

La stanza della meraviglia.

In questa stanza ci sono due sedie, una di fronte all'altra. Una è libera, mentre nell'altra è seduta una figura femminile. Sorride e mi invita sedere.
Senza parole, carico di pensieri, carico di emozione, mi siedo. Osservo gli occhi della fortuna che mi siede davanti e non trovo nemmeno le forze per dire un "grazie". In effetti sarebbe limitativo il grazie per ciò che provo e per come mi sento. 
Vorrei dirle un sacco di cose, apro la bocca, parlo, ma non dico nulla di importante. Al contrario lei pronuncia alcune parole che mi si conficcano nel cuore. E allora penso. Penso a quante volte ho sentito quel vuoto che vedo riempirsi in modo così improvviso di meraviglie e di stupore. 
Penso a come riuscire a trasmettere ciò che ho dentro. Non sarà semplice, perché ho dentro tanta roba. Ma la fortuna che mi siede davanti merita questo e ben altro. 
Quando giunge il momento di alzarsi dalla sedia non vorrei farlo, ma altre stanze mi aspettano, ben consapevole che ciascuna stanza mi riporterà qui, dove tutti i miei pensieri trovano la propria luce.


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