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domenica 14 giugno 2015

Giorno 1 - La luce di Van Gogh.

Perché partire? Perché non basta chiudere gli occhi e immaginare di essere altrove? Nel mio caso è tutto legato alle emozioni. La conoscenza dei luoghi passa attraverso il viverli e sintonizzarsi sulla lunghezza d'onda della loro storia, della loro bellezza, della loro cultura e della loro eredità.
Qual'è il vero obiettivo di questo viaggio? Vedere posti nuovi o conoscermi meglio? Non è sempre il secondo obiettivo a reclamare il primo?
Oggi mi sono messo al volante prima che finisse la notte e ho lasciato alle mie spalle quasi settecento chilometri per immergermi nella luce del sud della Francia.
Qui ad Arles la luce ed il sole ti prendono anche quando non ci sono, perchè sono impregnati in ogni pietra, in ogni ramo, su ogni volto. Mi sono immerso nella luce e mi sono lasciato portare. Caldo, sole, pioggia, fresco: tutto insieme nello stesso giorno. E un mix incontrollabile di ricordi e reminescenze della lunga vacanza a Maussane di venti anni fa. Una ennesima occasione per ricalcolare il saldo della propria vita.  

Les Baux de Provence
I conti di Baux possedevano una fortezza, quasi inviolabile, su uno sperone di roccia che oggi domina le colline di ulivi e vigneti che all'cchio sembrano disegnati e colorati da un bambino. Un po' ovunque campi o anche solo piccoli file di cespugli di lavanda. Più distante la piana della Crau annuncia gli stagni delle foci del Rodano. Qui si respira il tempo e le pietre parlano di altri mondi in cui tutto era diverso e immensamente difficile. La nostra facilità odierna ci porta però a perdere di vista la sostanzialità delle cose. Ho camminato per un paio d'ore immerso in un profumo mescolato di lavanda e rosmarino, bagnato da quella luce intensa che solo qui ritrovo. 

Arles
Piccola Roma. Un piccolo paese saturo di testimonianze grandiose di quanto l'impero romano fosse dominante non tanto e non solo per la sua forza, ma soprattutto per la sua cultura. Il teatro, sebbene della scena restino solo un paio di colonne e tanti frammenti, possiede il fascino che gli deriva dal tempo. Ancora oggi, infatti, dopo migliaia di anni quel luogo ospita spettacoli. 
L'arena, costruita sul modello del Colosseo, in proporzioni ovviamente molto inferiori oggi ospita corride incruente, dove i tori vengono conquistati con le coccarde e non feriti od uccisi.
Grandi gli spazi delle terme di Costantino, anch'esse testimonianza di una cultura che era diffusa un po' ovunque nei territori dell'impero. Ma come è potuto andare in declino un sistema culturale ed economico così potente? Altra storia, altra lezione da imparare.
Le influenze spagnole qui si percepiscono anche nell'aria, nei nomi di locali del centro, nei colori della Provenza che non a caso sono gli stessi della Catalogna.
La luce che gioca, nel tardo pomeriggio, con le vetrate della facciata di St Trophime ha una voce propria e mi parla.
E poi c'è Van Gogh. Il caffè giallo sulla Place del Forum ha fatto da quinta alla mia riflessione serale, degustando un gelato e rinfrescandomi con la brezza oramai fresca proveniente dal Rodano. Qui Vincent cercava la luce e l'ha saputa riflettere nei suoi dipinti, senza riuscire ad accenderl anella sua vita. La maison jaune parla della sua breve esperienza con Gaugin. Tutto appare un po' lontano e decadente, ma è più che mai vivido, al di là dell'apparenza, all'occhio di chi sa leggere oltre la superficialità delle cose.

Profumo del giorno: un mix di lavanda e rosmarino
Colore del giorno: il giallo della luce provenzale, ovunque
Sapore del giorno: Pavè di toro e vino rosso di Aix
Suono del giorno: l'assordante coro di cicale nel bosco di pini marini tra Fontvieille e l'abazzia di Montmajour.
Tocco del giorno: la consistenza ruvida delle pietre antiche del teatro di Arles.

Domani si va a Valencia.





Panoramiche dal Castello diLes Baux




La luce parla dalle vetrate di St Trophime


Le luci calde del centro di Arles


Place du Forum ad Arles - Caffè Van Gogh sullo sfondo e statua del grande scrittore e poeta provenzale Frederic Mistral.



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