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domenica 21 giugno 2015

Giorno 7 - Arte e (è) fatica.

L'ultimo giorno a Barcelona è stato dedicato all'arte e alla fatica.
L'arte attraverso la visita alla Fondazione Mirò, al Parc Guell e alla chiesa di Santa Maria del Mar. La fatica per aver scalato sotto un sole feroce il Montjuic, la collina del Parc Guell ed il caos del sabato ai magazzini del Corte Inglés.
Raggiungere la Fondazione Mirò a piedi dall'uscita della metro Paral-lel è stata un'impresa fisica. Ridotto come un essere umano normale non dovrebbe essere e pure infastidito da questo fatto, ho atteso di riassumere un aspetto dignitoso prima di armarmi di audioguida e di immergermi nei colori e nelle simbologie del grande artista catalano. Aria condizionata a livelli americani (molti frigoriferi sono tarati su temperature più elevate) e un bel cortometraggio sul percorso artistico di Mirò mi hanno rilassato e ricondotto su un piano di assoluto piacere mentale per ciò che stavo vedendo. La semplicità che non significa semplificazione, perchè la complessità che non c'è nel tratto è controbilanciata da un simbolismo che rende ricchissima di spunti ogni opera di Joan Mirò. Questo detto da uno come me che non ha studi di storia dell'arte alle spalle, nè una smodata passione per l'arte moderna. Ma Mirò mi ha sempre colpito. Non a caso, un particolare di un suo disegno della serie delle "Costellazioni" è stato il primo poster artistico che a quindici anni appesi nella mia camera da letto, nella mia stanza delle nuvole.
Risalito il Montjuic sino allo stadio olimpico (che ha una struttura di edificio neoclassico sorprendente ma tutt'altro che affascinante), ho scoperto che avremmo potuto raggiungere la cima del monte attraverso un sistema di scale mobili comodissimo che parte da Plaza de Espanya e raggiunge il Museo d'arte di Catalunya, un edificio a sua volta neoclassico in stile spagnolo, con un sistema di cascate d'acqua spettacolari che raggiungono Plaza de Espanya.
Il pomeriggio al Parc Guell è partito cercando di individuare la fermata della metro più comoda per raggiungere il parco con l'edificio disegnato da Gaudì. Fatica sprecata. Il parco è raggiungibile comodamente solo in taxi. Le uscite della metro sono entrambe comunque premonitrici di faticate assolute. Abbiamo dovuto affrontare uno strappo di salita del 25% prima di raggiungere un altro sistema di scale mobili che ci portava ad un ingresso del parco. Ovviamente sotto un sole sempre più feroce.
Deludente solo il fatto che sia stato messo a pagamento l'accesso all'edificio di Gaudì, considerando che la parte più interessante (la terrazza) è uno spazio completamente all'aperto ben visibile anche senza l'acquisto del biglietto.
Al di là delle opere di Gaudì, il parco presenta una vista su Barcelona davvero stupenda, che porta gli occhi dalla Sagrada Familia sino al mare.
Scesi a valle nuovamente abbiamo ripreso la metro verso Jaume I. Santa Maria del Mar non abbiamo potuta visitarla approfonditamente perchè in essa si stava celebrando un matrimonio, ma la bellezza delle navate mi è rimasta impressa.
Espletate le fatiche commerciali al Corte Inglés, tempio pagano di mia figlia che ha guardato ogni vestito esposto, l'ultima nota spagnola è sulla cucina.
Si paga pochissimo per mangiare, meno che in Italia, molto meno che in Francia. Il menu di tapas di questa sera prevedeva affettati e formaggi misti spagnoli, crocchette ai funghi, gazpacho, cozze marinate, gamberoni saltati e una tagliata di manzo piccante, pan y tomate, dolce, bevande e caffè a 19 euro effettivi, non solamente dichiarati sulla carta. E si parla di roba fresca e di buonissima qualità, non di pacchi per turisti. 

Salutiamo dunque la Spagna con la precisa sensazione di aver aperto una porta verso un mondo che merita altre visite, altri approfondimenti, altre emozioni.

Profumo del giorno: gli alberi e la polvere al Parc Guell
Colore del giorno: Il rosso del sole di Mirò.
Sapore del giorno: il gazpacho rinfrescante di fine giornata
Suono del giorno: i musicisti di strada. Hotel Calificornia del chitarrista slovacco e Take Five della sassofonista della metro.
Tocco del giorno: I capelli bollenti di mia figlia sotto il sole del Parc Guell


Le cascate sotto al Museo Nazionale d'arte Catalana


Le colonne che portano a Plaza d'Espanya.


Barcelona vista dal Parc Guell


Gamberi alla bilbaina


Ancora casa Batllò a fine serata



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